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Poco considerate le esigenze di chi non vede o vede poco
«I non vedenti e gli ipovedenti piemontesi – scrive Marco Bongi, Presidente dell’APRI di Torino (Associazione Pro Retinopatici e Ipovedenti) -, come del resto molte altre persone con disabilità, si sentono abbandonati. Le regole pubblicate dal Governo, le integrazioni regionali e locali, il piano del Gruppo Torinese Trasporti non considerano completamente le legittime esigenze di chi non vede o vede poco. Chiediamo quindi un minimo di attenzione e qualche comunicazione ufficiale rassicurante. Come gli altri cittadini vorremmo rispettare le regole, purché ci mettano in condizioni di farlo»
Si riparte, vabbè… ma noi cosa dobbiamo fare?
I cani guida non possono rispettare il metro di distanza con le altre persone o animali domestici incontrati per strada.
Sui mezzi pubblici di superficie sarà vietato salire dalla porta anteriore, ma i ciechi sono da sempre abituati a prendere la palina come punto di riferimento alle fermate.
Allo stesso modo, sul bus e metro ci saranno sedili che non potranno essere utilizzati. Questi, però, saranno contrassegnati da segnalazioni esclusivamente visive.
Toccare obbligatoriamente banconote e monete con i guanti altera sensibilmente il riconoscimento delle stesse e così anche per altri oggetti piccoli.
Infine, va considerato l’accompagnamento dei non vedenti, che prevede che il disabile tenga sotto braccio il suo accompagnatore, annullando così la distanza di un metro richiesta.
L’APRI (Associazione Pro Retinopatici e Ipovedenti), chiede quindi semplicemente chiarezza e un minimo di attenzione. Già il Disability Manager della Città di Torino ha denunciato di essere stato completamente scavalcato e così molti altri rappresentanti delle persone con disabilità. “Ma molti non vedenti lavorano e dovranno comunque spostarsi in questi e nei prossimi giorni”.
<<Solitamente dico ai miei soci – conclude Marco Bongi – che nessuno è tenuto, nonostante i Decreti del Presidente del Consiglio e le varie Ordinanze, a fare cose impossibili, ma sappiamo che esistono anche coloro che, “più realisti del Re”, sono spesso pronti ad irrogare contravvenzioni assurde contro il buon senso ed ogni decenza>>.
Chiediamo pertanto un minimo di attenzione e qualche comunicazione ufficiale rassicurante. “Siamo cittadini come gli altri e vorremmo rispettare le regole, purché ci mettano in condizioni di farlo”, conclude Bongi.
Fonti: www.superando.it – www.pressin.it